L’associazione PonteDonna nasce nel 2008 nel territorio della Provincia di Roma per contrastare il fenomeno della violenza maschile sulle donne. Si costituisce con l’intento di fare da ‘ponte’ tra una città come Roma, dove le socie operano da tanti anni al contrasto alla violenza e la provincia dove il fenomeno è più sommerso. La natura simbolica del suo nome vuole restituire il senso della sua missione. Così come il ponte rappresenta uno strumento di unione, di confronto tra complessità culturali e differenze identitarie, la missione di Ponte Donna risiede nel desiderio di lavorare al superamento degli stereotipi tra i generi per giungere ad un interscambio che senza disconoscere le alterità e le differenze, sappia coniugarle in forme nuove e inedite. Il ponte visto come incontro tra diversi, molto spesso tra dispari, per giungere ad esprimere coralmente una volontà di agire le relazioni in un’ottica di progressivo riconoscimento e valorizzazione della propria, e altrui, unicità identitaria. .
Le socie che la compongono sono tutte formate per operare nei Centri Antiviolenza, tra le varie discipline che le distinguono ci sono: avvocate, sociologhe, psicologhe, assistenti sociali, antropologhe e educatrici. Una multidisciplinarietà di risorse vista come ricchezza e trasversalità di saperi.
Nel 2009 partecipa e vince il Bando di gara per la gestione del Centro Provinciale per donne e minori in difficoltà e vittime di violenza La Ginestra, in ATI con La Casa Internazionale delle Donne. Di Roma.
Nel 2010 apre una casa per la semi-autonomia, dove possono accedere come secondo ‘Step’ di percorso, le donne dei Centri antiviolenza dell’Istituzione Provinciali Solidea. Un progetto sperimentale, primo nel Lazio. L’idea nasce dalla costatazione che dopo l’urgenza e la messa in sicurezza, il rinserimento delle donne avviene a partire da una reale autonomia. La semi-autonomia come luogo che va oltre l’emergenza e restituisce alle donne un tempo per reinventare una nuova vita.